Una Motovedetta della Guardia Costiera viareggina durante l’attività di controllo in mare ha sorpreso un peschereccio a strascico della marineria locale intento ad utilizzare una rete con la parte terminale (cd. “sacco”) con maglie di ampiezza inferiore ad 10 millimetri, in palese violazione alla normativa nazionale ed internazionale vigente in materia di pesca che prevede quale misura minima per le reti da traino 50 millimetri.

L’illecito è stato accertato a circa 20 miglia dalla costa di Viareggio. I militari al momento del controllo hanno subito intimato al comandante del peschereccio il salpamento della rete, verificando così l’irregolarità del sistema di pesca utilizzato, particolarmente pericoloso per l’impatto negativo che produce sullo sfruttamento delle specie ittiche, in particolare quelle di piccola taglia, ancora allo stato giovanile, ovverosia non ancora capaci di riprodursi.

La violazione, avvenuta nonostante un’intensa attività di prevenzione svolta sul territorio per la sensibilizzazione degli operatori del comparto riguardante proprio il rispetto delle norme sulla conservazione delle risorse, è stata sanzionata con un verbale elevato al comandante e all’impresa armatrice di 4.000 euro, al quale si aggiunge il sequestro della rete a strascico e del prodotto ittico pescato, circa 140 kg di varie specie, tra cui gamberi, scampi, calamari, pesci sciabole, razze, triglie.

Oltre a ciò, nella considerazione che l’infrazione viene considerata “grave” dalle disposizioni comunitarie, l’illecito comporterà l’applicazione di 6 punti sulla licenza da pesca ed altrettanti sul libretto di navigazione del comandante.

Il prodotto sequestrato è stato interamente devoluto in beneficenza, previa ispezione sanitaria, ad organizzazioni no-profit gestori di mense per poveri e senza tetto.

Le attività di controllo dei mezzi della Guardia costiera continueranno anche nei prossimi giorni, per la prevenzione e la repressione di ogni comportamento illecito, come quello sanzionato. Un lavoro che si pone come obiettivo primario la salvaguardia della risorse ittiche e ambientali, ma anche la tutela di quegli operatori professionali che effettuano l’attività di pesca nel pieno rispetto delle regole.

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